(S)Punti di Vi(s)ta
Esistono disabilità invisibili e disabilità percepite; esistono dolori e consapevolezze che potranno solo renderci migliori. Testimonianze di fragilità trasformate in resilienza, in forza per il domani

Non Mollare Mai
Ogni giorno è una battaglia, ogni sera una conquista
di Maria Carla Bonetta
Mi sono chiesta molte volte se la mia testimonianza potesse essere d’aiuto a qualcuno, se il mio percorso potesse dare la forza per reagire a chi crede di non averne più e allora eccomi qui, decidete voi!

Amo questa Vita
...nonostante tutto!
di Andrea Facchinelli
Quando credi di essere in cima alla vetta, per un banale incidente ti trovi alla base e come un neonato devi re-imparare a vivere per risalire nuovamente. Fino al 24 maggio 2008 la mia vita era frenetica: sveglia al mattino presto, preparavo i bambini di 3 e 7 anni e poi via.

Il mio Volontariato
Donare il proprio tempo è il modo migliore per arricchirsi!
di PierAngelo Beltrami
Negli anni dell’adolescenza, si cresce aprendo gli occhi a un mondo tutto nuovo che, per la maggior parte di noi cresciuti in Trentino, era un’esperienza da ricordare e celebrare.

Stromboli
Con la SAT di Civezzano e la Jöelette, non ci sono limiti!
di Andrea Facchinelli
Eccomi a raccontarvi questa bellissima avventura iniziata quando Giorgio Facchinelli, della SAT di Civezzano, che considero grande amico e conosco fin dai tempi in cui correvo lungo i ripidi pendii delle montagne italiane, lo scorso autunno mi chiese se volevo essere portato con la Jöelette in cima al vulcano Stromboli.

La verità è contaminata
Malattie da inquinamento ambientale: vivere con la MCS
di Paola G.
Un giorno, ad un luminare della medicina venne chiesto quale fosse la più grave malattia del secolo. I present i si aspettavano che dicesse il cancro o l’infarto. Grande fu lo stupore generale quando lo scienziato rispose: “L’indifferenza!” Tutti allora si guardarono negli occhi e ognuno si accorse di essere gravemente ammalato. Infine gli domandarono quale ne fosse la cura. E lo scienziato rispose: “Accorgersene!”

Ciò che vuoi, è ciò che puoi!
Intervista a Maria Carla Bonetta
di Veronica Loperfido
La vita è, per definizione, una continua conquista.
Provare, sbagliare, recuperare, per tentare strade nuove in ogni passaggio, in cui vengono richieste competenze vitali ben allenate. Ci sono persone che, più e/o prima di altre, l’hanno capito per scegliere di vivere ogni giorno. Le risorse cui attingono possono diventare un grande insegnamento per tutti noi.

Sledge hockey, sport senza limiti
di Gianluigi Rosa
In un sabato pomeriggio d’agosto di dieci anni fa, rientrando da un giro in moto con gli amici sulla strada che porta da Fai della Paganella a Mezzolombardo, il freno anteriore della mia moto iniziò a frenare sempre meno tanto che, in una curva, uscii di strada.

orgogliosaMente imPerfetta
di Lara Sembinelli
L’11 aprile 2015 ho rischiato di morire in uno spaventoso incidente stradale in tangenziale. Esattamente un anno dopo ho ripreso la mia quotidianità. Ho iniziato il lavoro, posso di nuovo guidare… è tutto quasi come prima. Quasi, perché un anno fa ho dovuto fare i conti con una diagnosi brutale: Tetraparesi. Se oggi sono ancora qui, devo dire grazie alla tempestività dei soccorsi e alla bravura dei medici che mi hanno permesso di limitare le conseguenze!

La vita, questa meraviglia incasinata
La disabilità invisibile, vissuta senza sconti
di Maria Carla Bonetta
Tutto è iniziato quando avevo circa 3 anni. Una banale svista dei miei genitori e l’incoscienza di una persona adulta hanno portato la golosità di una bimba a far sì che iniziasse una vita di malattia. Quel giorno, un rappresentante in visita da mio padre, mi diede un sacchetto di caramelle scadute ed io, bimba golosa, pensai bene di mangiarle tutte.

La forza di sorridere
Alessia Giordani si racconta
di Lorella Molteni
Vivere con una malattia cronica significa spesso intraprendere un viaggio lungo e solitario: lungo, perché la ricerca di una diagnosi che giustifichi quello che sta accadendo al proprio corpo può arrivare dopo molti anni; solitario, perché ci si imbatte quotidianamente nell’incomprensione e nella mancanza di sensibilità delle persone che ci stanno accanto, soprattutto in tutti quei casi in cui il dolore e la malattia non mostrano segni visibili.